Progetti

Cagliari - Premio concorso " Architetture per i Litorali "

Cagliari, 2010

area di progetto: Lungomare Cagliari - Quartu
tipologia: Concorso d'idee
Classifica: 2° Premio - Architetture per i litorali - Poetto
gruppo di progettazione: ing Tonino Fadda, dott. Fausto Pani, Studio Professionisti Associati srl
programma: riqualificazione, pianificazione,
e spazi aperti

La proposta progettuale intende abbandonare l’immagine stereotipata che caratterizza i paesaggi costieri, tenendo conto della varietà e variabilità dei profili comportamentali che caratterizzano gli utenti e delle richieste che essi esprimono in termini di esperienze, nonché delle esigenze dei residenti. Il progetto propone di ridefinire l’immagine e il ruolo del Litorale mediante azioni indirizzate a più livelli. In generale il progetto mira a:
- Riordinare le attività presenti e razionalizzarle secondo logiche di compatibilità coi luoghi;
- Ridefinire interamente lo spazio pubblico di questa parte di città, non solo mediante la creazione di nuovi spazi o la riqualificazione di quelli esistenti, bensì incoraggiando gli utenti all’”appropriazione” di tali spazi, rendendoli quindi spazi contemporanei, commisurati alle esigenze odierne e adattabili a quelle future; spazi di relazione (ambiti materiali e immateriali, attraverso i quali gli individui entrano in relazione secondo modalità sempre differenti e imprevedibili); spazi di conoscenza (luoghi in cui l’osservazione e la relazione conducono alla scoperta e all’espansione degli orizzonti individuali), spazi in cui l’uomo sia sempre più coinvolto nella definizione degli stessi piuttosto che nel mero consumo ;
- Rendere il sistema sostenibile, nel senso più ampio del termine: il tema della sostenibilità non viene affrontato in senso unicamente ambientale o tecnologico ma anche in connessione alla città contemporanea che si organizza e muta in continuazione la sua struttura sia spaziale che funzionale;
- Connettere il Litorale al resto del sistema urbano sia fisicamente che funzionalmente conferendogli una dimensione urbana che tenga comunque conto delle sue peculiarità (intraprendendo azioni che lo sottraggano alla marginalità, lo rendano polifunzionale, dinamico e adattivo rispetto al mutare delle esigenze);
- Innescare un vero e proprio processo di ricostruzione che mediante l’assunzione di azioni progettuali responsabili interferisca coi processi di crisi in atto: in questa ottica diventa necessario un processo progettuale guidato da una visione generale che si orienti non solo ad azioni di tutela e conservazione ma anche ad azioni di trasformazione ed innovazione;
- Perseguire un approccio progettuale legato ai processi partecipativi che coinvolgano i portatori di interesse sia di natura pubblica che privata.